In seguito all’emergenza provocata dal Coronavirus, con la circolare del 3 febbraio 2020, il ministero della Salute ha fornito chiarimenti sui comportamenti degli operatori che, per ragioni lavorative, vengono a contatto con il pubblico. Il ministero suggerisce l’adozione delle stesse misure preventive utilizzate per le malattie trasmesse per via respiratoria, dal lavarsi spesso le mani a evitare contatti con persone con sintomi influenzali.

Oltre a questi chiarimenti, non sono state emanate però ulteriori disposizioni su misure di sicurezza da adottare sui luoghi di lavoro in riferimento al rischio di contagio da Coronavirus. In ogni caso è bene che le aziende, visti l’ articolo 2087 del Codice civile e il Dlgs 81/2008 che prevedono l’obbligo del datore di lavoro di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori in azienda, valutino possibili misure per fronteggiare questo momento e permettere ai lavoratori di svolgere serenamente le loro attività
I dipendenti in trasferta
Partiamo dalle trasferte, ritenute forse più “pericolose” per loro natura. Il lavoratore potrebbe temere di contrarre il virus durante una trasferta. Se la trasferta fosse considerata inevitabile e il timore fondato, il datore di lavoro dovrebbe valutare soluzioni alternative (ad esempio video-conference); diversamente, se il timore fosse infondato, l’ azienda discuterà possibili precauzioni aggiuntive e se il dipendente dovesse ancora rifiutarsi, il datore di lavoro potrà procedere disciplinarmente.
All’interno dell’azienda
Dentro la sede aziendale, il primo passo è quello di mettere a disposizione opuscoli che indichino precauzioni idonee a limitare il rischio di diffusione del virus: queste misure sono le stesse indicate dal ministero dell Salute, ossia lavarsi frequentemente le mani, porre attenzione all’igiene delle superfici, evitare contatti con persone con sintomi influenzali e seguire le indicazioni del datore di lavoro. Laddove possibile, le aziende possono mettere a disposizione detergenti aggiuntivi per lavarsi le mani e pulire le scrivanie, salviette e, in caso di richiesta, lasciare indossare le mascherine. Quest’ultima misura può essere adottata se non compromette l’attività lavorativa e in aggiunta all’eventuale equipaggiamento da indossare per la sicurezza sul lavoro.
L’eventuale contagio e la malattia
Nel caso un dipendente sospetti di aver contratto il Coronavirus, il datore di lavoro dovrà informare tempestivamente il medico competente e l’incaricato aziendale Rspp: sarà poi il medico a informare l’autorità sanitaria locale.
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